Felice per questa esperienza intensa, non un reading, né una presentazione o un concerto, né uno spettacolo. Non so come chiamarlo di preciso, ma intuisco che di certo si è avvicinato a qualcosa che, chi non è banale, chiama “Amore”. Con Andrea Matucci in un borgo di secolare cultura, in piazza con la poesia di Ostinato e un meraviglioso pianoforte.