Una
L’Omaggio ai Grandi di Arezzo (Guido, Mecenate,Petrarca, Vasari, Pietro l’Aretino, Michelangelo) è un poema di musica, un concerto di parole. Un’operazione davvero mirabile grazie alle sinergie di molti artisti e agli enti che hanno patrocinato.
Lo spettacolo, inserito nella rassegna “Le serate di Castelsecco” a cura della associazione omonima, causa il maltempo si è trasferito dal sito archelogocio all’antica Pieve di Arezzo. Pieve che è così divenuta il tempio di una musica suggestiva e “dedicata”, quella composta e diretta dal Maestro Rossano Tacconi per i Grandi Aretini ed eseguita magistralmente dall’Ensemble Etrusko, quartetto di archi,corno e piano (composto da Alberto Serpente, Marna Fumarola, Michela Munari, Rossano Tacconi).
Brani melodici di sapore morriconiano, ancorché originalissimi, legati e ispirati dalla poesia di Petrarca, Michelangelo e Aretino (letture e commenti curati da Andrea Matucci), oltre ad intarsi di alcuni miei dialoghi originali (dei ragionamenti di Vasari con Mecenate, e il dialogo di Mosé con il suo scultore)
Non erano in quattro a suonare in quella navata, ma era un’orchestra intera e tutti insieme, con noi lettori, un fiume in piena che ha trascinato i coraggiosi che hanno voluto renderci omaggio sfidando la “fiumana” avversa che fuori imperversava fra i fulmini saettanti.
Verga avrebbe commentato che “l’uomo di lusso” però ha vinto sulla fiumana che di corrente è grava.
Alla prossima… i grandi torneranno!