Un evento unico in questo anno in cui si celebra il Sommo.
Il 25 settembre ad Arezzo nella Pieve di Santa Maria si è tenuta l’esecuzione con il duo pianistico Pieruccioni – Luporini e dell’Esembel vocale femminile Kastalia della Dante Symphonie di Liszt.
Un poema sinfonico terminato nel 1856, dopo l’altrettanto grandiosa Faust-Symphonie del 1854 (ispirata dal Faust di Goethe) diviso in due parti: L’Inferno e Il Purgatorio. La terza parte, Il Paradiso, non fu mai composta anche se il compositore l’aveva in programma: fu dissuaso, da Wagner, secondo il quale il Paradiso essendo il regno assoluto di Dio, neanche la musica poteva rappresentarlo. Così Liszt decise di sostituirlo con un Magnificat per coro femminile che collegò al movimento precedente. Direi che la trasfigurazione del Paradiso nell’innalzamento del coro è geniale. Questo perché quello che a Liszt interessava era la modernità del lavoro di Dante, la sua natura pittorica ed episodica e gli episodi furono scelti per il loro valore simbolico (come Paolo e Francesca) , nei quali il compositore poteva esprimere la forza del contrasto. Non era tanto importante riprodurre la monumentalità della Commedia quanto la forza simbolica di alcun frammenti.Dunque il poema sinfonico si chiude con un coro di voci femminili sui primi due versi del Magnificat, che culminano in Osanna e Alleluia; nella Commedia di Dante i penitenti in Purgatorio intonano Osanna, come pure le anime in Paradiso.
E c’è addirittura un tocco teatrale. Liszt prescrive nello spartito che il coro rimanga nascosto agli occhi dell’uditorio:
«Il coro femminile o infantile non dev’essere piazzato di fronte all’orchestra…. Se è presente una galleria sopra l’orchestra, potrebbe essere conveniente sistemarvi il coro.»
Nel viaggio dantesco della serata la soluzione artistica che il Maestro Eugenio Dalla Noce ha adottata è stata quella di una disposizione ad abbraccio del coro rispetto allo strumento, realizzata grazie alla posizione dell’altare posto davanti al presbiterio, proprio sotto al polittico meraviglioso del Lorenzetti .
Alla serata hanno partecipato anche gli autori di Tre Passi con Dante nel delicato compito, prima dell’esecuzione della trascrizione pianistica della sinfonia, di portare la musica in parole, con un frammento suggestivo, forse il più intenso del libello, un estratto di EGO TE ABSOLVO dedicato alla figura di Celestino V.