Possiamo dire che con i “processi ai Grandi” la scrittrice Cinzia Della Ciana ci ha preso gusto ormai.
Dialoghi immaginari sperimentati a partire dai canti danteschi (il più famoso “Ego Te absolvo” in “Tre Passi con Dante”, dove il Sommo viene fatto imbattere proprio in Paradiso con Celestino V, che si dice sia stato invece confinato nell’antinferno) per arrivare a Madama Margherita d’Austria con la nonna Giovanna La Pazza. Dialoghi nei quali secondo la tecnica del paradosso il personaggio per così dire “celebrato” viene messo sotto scacco da un suo antagonista d’occasione. Se nella sua ultima opera “Genio e regolatezza nel Rinascimento” l’autrice aretina aveva creato un episodio di contraddittorio serrato tra Mecenate e Vasari (lettura molto apprezzata durante il Passioni Festival) in cerca di un munifico per la ristampa de “Le vite”, ecco che oggi 7 luglio compare in un articolo su “La Nazione – Arezzo” un gustoso e assai ironico dialogo tra i due aretini d’eccezione dell’anno: Giorgio Vasari e Francesco Petrarca che si contendono il primato di chi sia stato il cittadino più illustre. Il pretesto lo crea proprio questo Anno Domini 2024, nel quale ricorre e il 450esimo della morte di Vasari e il 650esimo della morte di Petrarca (oltre che il 720esimo della sua nascita). Ma il Poeta incoronato si lamenta del fatto che le celebrazioni in Città siano allestite per il solo Vasari, al quale non può certo cedere il passo, ancorché il suo sia noto esser “tardo e lento”. Fra una battuta e l’altra chi si aggiudicherà la contesa?